Papa Francesco, in La gioia dell’amore, ci avverte dei pericoli del consumismo sulla vita familiare, quando dice:
“Nella società dei consumi si impoverisce il senso estetico e così si spegne la gioia. Tutto esiste per essere comprato, posseduto e consumato; anche le persone.”
Ma per le famiglie che vivono in una società dei consumi è quasi impossibile non essere attratte dalle promesse dei messaggi ai consumatori, ma sono davvero così dannosi? E in tal caso, influiscono davvero sul modo in cui trattiamo gli altri?
Dopo tutto, siamo tutti consumatori, tutti dobbiamo fare acquisti. Non solo la nostra spesa aiuta gli altri nel loro lavoro, ma lo shopping può anche essere un grande evento sociale per la famiglia, un modo meraviglioso per riunire tutti.
Ma se consideriamo che ogni giorno siamo circondati letteralmente da centinaia di messaggi di marketing, tutti cercano di convincerci che ciò che abbiamo non è sufficiente, o che siamo in qualche modo incompleti. Fanno leva sui nostri desideri, promettendoci che saremo più felici se acquistiamo i loro beni o servizi.
Non importa quanto abbiamo, abbiamo sempre bisogno di qualcos’altro. O di un aggiornamento più intelligente e più accattivante delle cose che abbiamo già. Si finisce per acquistare sempre di più, consumando ben oltre le nostre esigenze.
Ma all’interno di questi messaggi invasivi si nascondono stili di vita ambiziosi, che presentano ideali di famiglie perfette in cui nessuno invecchia o si ammala. Una fantasia che non ha nulla a che vedere con la realtà che le famiglie affrontano ogni giorno in cui matura il vero amore.
Papa Francesco ci avverte che la minaccia maggiore sono i valori promossi dal consumismo, che sottovalutano i valori che apprendiamo in famiglia. Perché i valori del consumo ci incoraggiano a concentrarci solo sui nostri obiettivi e bisogni, creando un individualismo che può causare gravi danni agli altri, alla famiglia e alla società. Quando non riusciamo a vedere oltre i nostri desideri e bisogni, creiamo piccoli nidi di sicurezza dove gli altri sono visti come fastidiosi o come una minaccia.
In realtà, possiamo essere minacciati da tutto ciò che è considerato un rischio per le nostre libertà e il nostro stile di vita. Il matrimonio, che è un impegno che dura tutta la vita, può creare una paura reale di essere intrappolati in una relazione, soprattutto quando sembra ostacolare i nostri obiettivi personali. Il consumismo può anche dissuadere le famiglie dall’avere figli, semplicemente per poter mantenere un certo stile di vita.
Così come il consumismo incoraggia una società usa e getta, anche noi possiamo trattare le relazioni allo stesso modo. Dove gli anziani, i vulnerabili e le persone dipendenti sono viste come un peso e una relazione impegnativa che ci aiuta a crescere e maturare viene eliminata.
Papa Francesco ci avverte che ogni volta che crediamo nelle false promesse offerte dal consumismo, quando ci concentriamo solo sui nostri bisogni, ci condanniamo a un’esistenza senza gioia.
Perciò, adoperiamoci tutti per la vera gioia di un amore che raggiunga gli altri. Gioiamo e celebriamo ciò che abbiamo, piuttosto che voler sempre di più, e cerchiamo la vera tenerezza con gli altri, segno di un amore libero dalla possessività egoistica. È infatti aprendoci con il cuore che entriamo in un dialogo sempre più profondo con il Signore.